IL SACRO E IL BELLO, DA GERUSALEMME A PETRA

ProfiloItinerarioEspertiApprofondimentiLinea di viaggioLand Expeditions Viaggi con EspertoDestinazioneGiordania IsraeleDurata12 GiorniPrezzo a partire da 4.600PartecipantiMinimo 10 massimo 16 partecipantiPartenze2019Dal 27 dicembre al 7 gennaioUn viaggio tra Israele e Giordania, in cui il Sacro e il Bello si fondono nelle pietre, architetture e facce di musulmani, ebrei e cristiani che rendono questo viaggio unesperienza. Spiritualit e materialit qui si concretizzano nei tanti luoghi che percorriamo, creando un connubio irripetibile in altre parti del mondo. Tra terre tagliate in due da un fiume grande per storia e devozione, ormai ridotto a rigagnolo conteso, troveremo certamente ci che - continua -GIORNO 1Partenza dallItalia per IsraelePartenza dallItalia con volo di linea per Israele. Arrivo nel pomeriggio e, dopo il disbrigo delle pratiche doganali, incontro con il nostro corrispondente locale e trasferimento in hotel.Tempo libero per un po di relax o per una primo approccio individuale con la citt.Qualcuno chiama Tel Aviv la citt del sushi e delle spiagge. Forse laccento posto sulla parte goduriosa eccessivo, ma ben si presta a introdurre un aspetto di Israele che certo trover meno rispondenza durante il resto del nostro itinerario.E una citt moderna in continuo fermento. Mescola il centro economico del paese e Jaffa Giaffa, un quartiere che costitu liniziale nucleo cittadino da cui si allontanarono i primi gruppi di ebrei per creare comunit proprie in nuovi quartieri, diversi da quelli abitati prevalentemente da arabi.Architetture moderne e edifici degli anni 50 fanno da cornice al suo lungomare che si estende fino al vecchio porto. Non raro osservare costruzioni in stile Bauhaus in cui si riscontrano criteri architettonici particolari, e pure elementi legati ad aspetti di ideali socialisti cui si rifacevano sia gli architetti che hanno promosso tale stile in Europa, sia quelli che emigrarono in Israele. Tel Aviv anche denominata Citt Bianca grazie ad alcuni edifici realizzati in uno stile, il citato Bauhaus, parte di quel Movimento Moderno, noto anche come International Style, che le valsa linclusione tra i Patrimoni UNESCO. Tutto sembra essere in perenne movimento. Auto, pedoni, bici, motorini, gente che pratica jogging. Le strade sono formicolanti a qualsiasi ora del giorno e della notte. Qui in ogni momento possibile mangiare, comprare, divertirsi, studiare, passeggiare. Tel Aviv non conosce il significato del termine pausa.Cena in ristorante locale e pernottamento in hotel.GIORNO 2Tel Aviv, la collina della primaveraLa nostra breve permanenza a Tel Aviv prevede, oltre ad un tour panoramico della citt per coglierne alcuni aspetti legati alla sua poliedricit, la visita del museo pi rappresentativo della storia dIsraele.Nel Nachum Goldman Museum, Museo della Diaspora, si ripercorrono le diverse fasi dellebraismo non, come normalmente succede negli altri musei, attraverso la visione di oggetti di particolare valore. Offre, invece, una serie di immagini rappresentazioni film e documenti che raccontano lesperienza del popolo ebraico in esilio, dalla distruzione del Primo Tempio, avvenuta oltre due millenni e mezzo fa, sino ad oggi.Gli spazi interni si articolano per presentare sei temi, o porte come sono definite nel Museo, che sono di supporto per realizzare percorsi finalizzati alla comprensione della diaspora nel mondo. Famiglia, comunit, fede, cultura, il popolo ebraico disperso e il ritorno alla terra dIsraele. La pi parte di quanto esposto non ha un valore materiale consistente. Si tratta, infatti, di strumenti che per svolgono il compito essenziale di raccontare il tessuto della vita ebraica.Il nostro tour ci porta anche ad attraversare in bus quartieri interessanti in cui, oltre alle citate architetture del Bauhaus, si noteranno strade prestigiose come Dizingoff Street. Sosteremo quindi a Jaffa per una passeggiata tra i suoi vicoli, dove ebraico e arabo si mescolano nelle lingue dei passanti e nelle insegne delle attivit commerciali. Pranzo in un ristorante locale a Jaffa.Nel pomeriggio partenza verso Gerusalemme che dista poco pi di 60 chilometri.La citt, oltre ogni altra concreta o astratta definizione, innanzitutto ed essenzialmente il luogo santo dove, sin da piccoli, abbiamo appreso che si sono svolti fatti legati a una tradizione che vede Cristo soffrire, morire e risorgere. Lo stesso significato spirituale che hanno questi luoghi pure per chi professi le altre due religioni monoteiste. Da ci deriva il rapporto di amore forte e complicato che queste tre religioni e i relativi fedeli hanno con la Terra Santa. Ebraismo, Cristianesimo e Islam, qui, in pochi metri quadrati trovano quanto di pi simbolico impossibile trovare insieme in altri spicchi di mondo.Il Muro del Pianto, il Santo Sepolcro e la Moschea di Al-Aqsa, testimoniano affetti, fanatismi, universalit e piccolezze umane. Noi avremo occasione di poggiare le mani su alcune di questi templi per toccare le pietre di cui sono fatti. E verificheremo che solo a Gerusalemme le pietre sono in grado di spogliarsi della loro godibile materialit, per divenire sacre emozioni per tutti.Le quattro notti di permanenza permettono di articolare opportunamente le visite in citt e nella regione circostante. Nel programma indichiamo escursioni e tempi di trasferimento da un luogo allaltro che potrebbero, secondo le condizioni specifiche che si riscontreranno in loco, avere un ordine diverso da quello ora previsto. Ci pare opportuna questa precisazione anche perch il nostro soggiorno coincide con giornate particolari legate a eventi che possono modificare il normale svolgimento delle giornate stesse. Lesperienza dellaccompagnatore e della guida locale, sapranno suggerire le eventuali variazioni per ottimizzare i tempi e cogliere il meglio di quanto questi luoghi e questi giorni possano offrire al visitatore.Sistemazione in hotel, cena in ristorante locale e pernottamento.GIORNO 3Gerusalemme la citt vecchia dal Santo Sepolcro al Muro del PiantoLa nobile e articolata storia che la tradizione attribuisce a Gerusalemme, La Citt Santa per eccellenza, inizia nel X secolo prima dellera cristiana. La Citt di David, proprio per sua iniziativa assume il ruolo di capitale delle dodici trib di Israele fino a quel punto divise fra loro. In questa citt David porta LArca dellAlleanza, la cassa che conteneva le tavole dei Dieci Comandamenti. A Salomone tocca il compito di costruire il Tempio che dovr conservare proprio lArca.Seguono divisioni allinterno delle comunit ebraiche tra diverse trib, conflittualit con gli assiri, arrivo di Nabucodonosor che distrugge il Tempio. Poi, i persiani, la ricostruzione del Tempio nel VI secolo a.C. e la presenza dei romani. Sar la madre di Costantino nel IV secolo d.C. a far iniziare i lavori per la costruzione della Basilica del Santo Sepolcro. Successivamente, ancora i persiani e gli arabi con uninfluenza musulmana che dura da circa quattordici secoli. Ma, non sono neppure mancati i crociati, i mamelucchi, gli ottomaniDopo la prima guerra mondiale, Gerusalemme sottratta ai turchi dal generale Allenby e trasformata in provvisoria capitale del protettorato britannico. Al piano che prevedeva la successiva divisione della Palestina in due stati, non data reale applicazione e Gerusalemme da quel momento elemento di acerrimo contenzioso tra le due comunit araba e israelita.Per dovere di cronaca, e per arricchire ulteriormente la complessa realt di questa citt ricordiamo che Gerusalemme, pur essendo la capitale riconosciuta dagli israeliani e rivendicata dai palestinesi, continua a essere anche da questo punto di vista centro di controversie. Infatti, il suo status di capitale non un fatto acclarato dalla comunit internazionale, tanto vero che quasi tutti i Paesi del mondo mantengono le loro rappresentanze diplomatiche a Tel Aviv, anche se recentemente gli Stati Uniti, con tutto il peso politico di tale gesto, hanno deciso di spostarla proprio a Gerusalemme.I luoghi dinteresse storico religioso e turistico sono concentrati nella citt vecchia, eccetto Ein Karen che si trova ai margini della capitale nella zona est.Il centro storico, da cui partono le nostre visite funzioni religiose e imprevisti permettendo, una sorta di quadrilatero irregolare che vede a nord il quartiere islamico, a est la Spianata della Moschea, a sud est troviamo la zona ebraica, a sud ovest quella armena e ad ovest larea cristiana. Il monte Zion Sion e il Monte degli Ulivi stanno poco fuori dalla Citt Vecchia, il primo sul lato meridionale ed il secondo su quello orientale.Le mura che circondano il centro sono del XVI secolo e la Porta di Damasco, una delle pi note, introduce alla parte nord, quella palestinese. Varcata la porta, ci si trova immersi in una realt che dichiara subito la sua appartenenza al mondo arabo-islamico.La Porta Santo Stefano o dei Leoni due felini sono scolpiti ai lati del passaggio, laccesso orientale per chi provenga dal Monte degli Ulivi.Dopo il suo ingresso, a sinistra, si trova il Monte del Tempio che comprende la Cupola della Roccia e la Moschea di Al-Aqsa. Il luogo davvero ritenuto assai sacro dagli islamici perch per loro rappresenta il terzo sito religioso pi importante al mondo. Gli altri due sono in Arabia Saudita, Mecca e Medina.Larea lastricata, nota come la Spianata, vasta e al centro ospita la Cupola della Roccia.Lingresso alla Moschea non consentito, ed anche laccesso alla stessa Spianata non sempre assicurato. A volte si pu entrare nellarea della spianata dalle 7 alle 10 del mattino. Ci dilunghiamo nella sua descrizione anche se, come sottolineato, questarea tra le pi difficili tra quelle cui prevedere di recarsi. La concreta situazione che si riscontrer suggerir larticolazione delle giornate.E stata realizzata nel VII secolo su una superficie contesa con vigore dagli islamici e dagli ebrei. Qui la tradizione vuole che Abramo stesse per sacrificare il figlio a Dio. Da qui il Profeta ascese in cielo, e il punto esatto sarebbe proprio dove ora sta la cupola doro.Ma, il luogo importante anche perch qui opereranno le bilance che il giorno del Giudizio Universale peseranno pregi e difetti delle anime, per decidere dove dovranno essere indirizzate per trascorrere leternit. La cupola certo una delle immagini pi ricorrenti di Gerusalemme, nonostante il suo splendore dorato non sia pi il risultato della presenza di uno strato doro ma di vil metallo anodizzato.La spianata davvero ritenuta imprescindibile anche per gli ebrei perch secondo la loro tradizione qui venne eretto il Primo Tempio che conteneva lArca dellAlleanza, ed in questo luogo secondo il Talmud furono creati il mondo e il primo uomo.A un tiro di sasso lespressione non puramente casuale, si trova il Muro Occidentale, pi noto come Muro del Pianto. Di fatto si tratta di una semplice opera di sostegno a una parte della spianata, quella occidentale appunto, dove sorgeva il Tempio. Dopo la distruzione anche del Secondo Tempio gli ebrei presero labitudine di recarsi in prossimit del muro proprio per pregare e piangere la perdita del Tempio stesso. Da qui il nome che ancora oggi indica questo manufatto.Da notare che laccesso al muro, normalmente, possibile in ogni ora diurna e della notte tutti i giorni dellanno.Anche il Monte Sion Zion, situato allesterno sud della citt vecchia, assume rilevanza perch legato ad eventi che coinvolgono pi filoni religiosi, in particolare per cristiani ed ebrei.I primi venerano la sala dove si svolse lUltima Cena prima dellarresto del Cristo. Nello stesso luogo gli ebrei ritengono sia stata identificata la Tomba di Re David.Non si tratta di opere particolarmente apprezzabili dal punto di vista architettonico, ma ovvio che se si ritiene che l si sia svolta lultima cena e riposino i resti o il ricordo di David, tutti gli aspetti puramente artistici e della godibilit estetica passano in secondo piano.Nel quartiere cristiano si vive unatmosfera di partecipazione religiosa legata alla presenza della Basilica del Santo Sepolcro. Ci, per, non riesce a evitare la convivenza con altri aspetti di vita quotidiana pi laici, profani e irriverenti, che sembrerebbero contrastare la santit del luogo a beneficio di pi umani interessi sempre presenti, da Lourdes a Pietrelcina, dove anche il sacro pu essere oggetto di benefici commerciali. Ne sono segno le diverse attivit connesse con la vendita di oggettistica legata alla tradizione e alla passione di Cristo, come i crocifissi fosforescenti o le corone di spine che acquistate a coppia danno diritto ad uno sconto del 25.Pellegrini, bancarelle, strutture religiose, turisti, presenza di circa due decine di ritualit cristiane che fanno capo ad altrettanti filoni di culto.Al centro di tutto ci sta linteresse e gli interessi che ruotano attorno alla Basilica del Santo Sepolcro. Qui la tradizione vuole che si trovi il luogo in cui Cristo sia stato crocifisso, sepolto e sia poi risorto. Limportanza della basilica non sta tanto, quindi, nella sua valenza monumentale, peraltro non di estrema rilevanza, ma nel significato che il mondo cristiano nella sua generalit attribuisce a questo complesso di edifici, spesso teatro anche di lotte intestine al mondo clericale per la sua gestione. Tanto vero che, per evitare diatribe tra le svariate confessioni cristiane che si contendono lattribuzione della propriet della gestione e anche degli aspetti legati alloperativit quotidiana, da tempo il possesso delle chiavi e il compito di apertura della basilica affidata ad una famiglia musulmana che riscuote la fiducia della comunit cristiana nel suo complesso.Laspetto architettonico attuale del complesso si deve a una serie dinterventi successivi iniziati nel IV secolo quando Elena, madre di Costantino, promosse scavi nella zona in cui era presente un tempio pagano. I reperti portati alla luce le diedero certezza circa la supposizione che quello fosse il luogo del calvario di Cristo.Il luogo spesso affollato e il clima non sempre quello che ci si aspetterebbe vista la portata degli eventi che qui si sarebbero svolti, ma ci non toglie nulla alla venerabilit ed emozioni che i credenti possono recepirvi.Pranzo e cena in ristorante locale, pernottamento in hotel.GIORNO 4La fortezza di MasadaDopo colazione lasciamo la citt per una giornata dedicata a escursioni fuori Gerusalemme.Masada distante un centinaio di chilometri, direzione sud, in prossimit della parte pi meridionale del Mar Morto.E un sito particolare, per laspro desolato e forte fascino del luogo e per il suo significato nella storia, ma anche attuale, dellidentit ebraica. Rappresenta leroismo spinto alle estreme conseguenze da parte di chi decise di suicidarsi in massa pur di non arrendersi e cadere in mani nemiche. La storia raccontata ed insegnata ad ogni bambino israeliano affinch cresca portando dentro di s il senso dellorgoglio nazionale.La fortezza di Masada su unaltura che sporge sul Mar Morto. Nel I secolo a.C. Erode il Grande amplifica e rafforza una struttura preesistente per farne luogo di rifugio e residenza. Gli ebrei zeloti espugnano la fortificazione nel 66 d.C. e qui si stabiliscono. I romani con una presenza di quasi diecimila uomini, a fronte degli ebrei che erano meno di mille, tentano di impossessarsi della postazione. Quando gli zeloti capiscono che tutto perduto, preferiscono suicidarsi in massa, con modalit davvero particolari, invece di cadere nella mani dello straniero. Dopo quellevento poco si sa del sito e solo negli anni 60 dello scorso secolo il luogo viene restaurato per consentirne la valorizzazione simbolica e turistica. La sua importanza trova riscontro nellessere stata inserita nellelenco Patrimonio dellUmanit UNESCO.Saliremo per mezzo di una moderna cabinovia. La visita si snoda lungo il perimetro esterno e include anche alcuni manufatti al centro del complesso fortificato. Il muro orientale conserva parti originali, e da qui si pu proseguire verso altri resti di mura, residenze, cisterne, piscine, palazzi e chiese. Pranzo in un ristorante locale e rientro a Gerusalemme nel pomeriggio. Possibilit di tempo libero, se si sono gi svolte le visite previste. In questa o, se non possibile oggi, in altra occasione, avere del tempo da utilizzare discrezionalmente anche per poche ore, un elemento non secondario del nostro incontro con la Citt SantaPranzo in ristorante locale e cena libera, pernottamento in hotel.GIORNO 5Betlemme, il Monte degli Ulivi ed Ein KeremPrima colazione in hotel e inizio delle visite fuori Gerusalemme. Betlemme a pochissimi chilometri di distanza e vi si giunge dopo aver superato i dovuti controlli. Una decina di chilometri ci conducono in questo piccolo centro che conserva per il ricordo della nascita di Ges. Antico centro carovaniero, nel VII secolo diviene parte del territorio islamico, anche se fu lasciata ai cristiani la possibilit di continuare a professare il loro credo. Ancora oggi localit con caratteristiche e presenze cristiane.La Piazza della Mangiatoia, lo spazio antistante alla Basilica della Nativit. Il complesso religioso attualmente appare come una serie di strutture che hanno ricevuto nel corso dei secoli successivi interventi. La sua iniziale realizzazione pare debba essere attribuita, come per il Santo Sepolcro, a Elena madre di Costantino nel IV secolo.Comprende vari ingressi, colonnati, chiese, monasteri, santuari, cappelle, cortili. Una minuscola porta, detta dellUmilt, permette laccesso al sacro luogo che tanto posto ha nella devozione dei cristiani di ogni specie. Un colonnato, che potrebbe risalire al IV secolo, conduce verso scale che introducono allingresso della Grotta della Nativit dove si trova una stella a quattordici punte donata dai francesi nel Settecento, che indicherebbe il luogo esatto della venuta al mondo di Ges. Tra gli edifici religiosi si trova anche la chiesa di Santa Caterina, nota in tutto il mondo perch qui che viene celebrata la messa di mezzanotte alla vigilia di Natale.Nel pomeriggio, dopo il pranzo in un ristorante locale, rientro a Gerusalemme per proseguire con le visite.Il Monte degli Ulivi si trova in prossimit dellingresso orientale alla citt vecchia. Il posto rilevante per le vedute che offre su Gerusalemme e per il significato religioso. Il locale cimitero ebraico, pare il pi antico tuttora in uso al mondo, il luogo dove gli ebrei amano essere sepolti perch qui, secondo le loro credenze, Dio inizier a resuscitare i morti quando giunger il momento del giudizio universale.Sul monte e nelle vicinanze si trovano altri luoghi sacri come la Chiesa del Pater Noster e lOrto di Getsemani con le sue antichissime piante di ulivi.Larea di Ein Kerem decentrata e distante dal centro storico. E nota soprattutto per la presenza del Santuario di San Giovanni Battista, costruito dove sorgeva la casa dei suoi genitori.Cena libera e pernottamento in hotel.GIORNO 6Il sito di Qumran e Gerico. Ingresso in Giordania attraverso il Ponte di Allenby e arrivo sulle sponde del Mar MortoLasciamo definitivamente la capitale del sacro per una giornata dedicata a escursioni a Gerico e Qumran.Il percorso da Gerusalemme pu essere interrotto da posti di controllo, e attraversa un pezzo di territorio che si diversifica notevolmente in breve spazio. La prima tappa Gerico. La localit sembra assommare le caratteristiche particolari di essere la citt con laltitudine pi bassa al mondo e con la maggiore anzianit tra quelle tuttora abitate. Pare proprio che sia cos. In ogni caso pochi luoghi al mondo sanno dantico come questo.E posta a circa 250 metri sotto il livello del mare, e il suo clima risente sensibilmente di tale localizzazione. Durante la sua plurimillenaria storia non si fatta mancare quasi nulla. Ha visto il passaggio pi o meno cruento di israeliti, che ne abbatterono le mura con le famose trombe, babilonesi, romani, bizantini, crociati, arabo-musulmani.Il suo charme si deve oltre che a questa sua remotissima origine, fatta comunemente risalire a circa settemila anni fa, anche ad alcuni episodi cari alla tradizione cristiana. Nelle vicinanze Giovanni Battista avrebbe battezzato Ges il quale, proprio sulle alture circostanti avrebbe ricevuto le attenzioni tentatrici del demonio. I pochi resti dellantichissimo insediamento originario, spezzoni di torre scale edifici, testimonierebbero i biblici resoconti.Larea con Qumran, che raggiungiamo in tarda mattinata, ha il merito di aver conservato per tanti secoli i famosi Rotoli del Mar Morto. Nel 1947, casualmente, un pastore entra in una grotta alla ricerca del suo bestiame e scopre alcuni vasi che contenevano i preziosissimi reperti. Si parla della scoperta che pi di tutte le altre abbia contribuito a costruire e confermare aspetti essenziali della storia degli ebrei.Anticamente, nella zona era stanziata una comunit ebraica appartenente a una particolare setta, nota per la ricerca di modalit di vita austere e rispettose della tradizione. Ritenendo che gli altri ebrei avessero oramai imboccato una strada eccessivamente edulcorata rispetto ai canoni dellortodossia tradizionale, trovano qui il luogo ideale per vivere in modo appartato e praticare forme di convivenza in sintonia con principi di purismo e ascesi. Tra le loro attivit vi erano lo studio attento dellAntico Testamento e la consuetudine di trascriverne i testi anche su quei supporti che poi saranno noti come Rotoli del Mar Morto. La loro permanenza nella zona va dal II secolo a.C. al I d.C. quando abbandonano i loro insediamenti per larrivo dei romani.Limportanza del ritrovamento dei rotoli sta nel fatto che confermerebbe la veridicit delle Sacre Scritture perch questi testi, vecchi di duemila anni, coinciderebbero pienamente con quelli di altre fonti e ritrovamenti pi recenti.Il pranzo di oggi previsto presso il Kibbutz di Ein Gedi, ai margini del Mar Morto. Il Kibbutz una forma associativa volontaria di lavoratori basata su regole egualitarie e sul concetto di propriet comune il frutto infatti del lavoro dei componenti del kibbutz viene egualmente distribuito e non in forma monetaria, bens direttamente dei bene e dei servizi prodotti da altri lavoratori. Oggi sono presenti in Israele oltre 250 kibbutz che arrivano a costituire circa il 40 del prodotto agricolo nazionale. Subito dopo questesperienza immersiva in quella che una peculiare caratteristica della societ israeliana, ci si dirige verso il confine. Lo attraversiamo presso il Ponte di Allenbyking Hussein Bridge Border. Come in tutti i punti di frontiera che si rispettino, le procedure per passare dallaltra parte possono essere laboriose occorre quindi armarsi della stessa pazienza.La frontiera anche il luogo in cui lasciamo la nostra guida e conosciamo quella giordana. Pochi chilometri ancora e arriviamo sulle sponde giordane del Mar Morto, dove verr dedicato il pomeriggio al tempo libero e, per chi volesse, a provare i famosi trattamenti con i fanghi del Mar Morto o, perch no, ad un tuffo nel Mar Morto, la cui salinit superiore di pi di 8 volte rispetto a quella degli oceani, e permette il famoso effetto di galleggiamento.Cena e pernottamento in hotel.GIORNO 7Il deserto del Wadi RhumPrima colazione in hotel e partenza verso sud. Percorriamo la Wadi Araba che, soprattutto nel primo tratto, offre bellissimi panorami sul Mar Morto. Passiamo da un ecosistema ambientale meraviglioso e fragile ad un altro spettacolo naturalistico dove immergersi ed emozionarsi, anchesso foriero di problematiche e bellezza nello stesso momento il deserto. Qualcuno ha definito il Wadi Rhum il pi bello del mondo, ma anche considerando la soggettivit del giudizio, la realt, come spesso succede, anche qui potrebbe superare la fantasia. Intorno a noi avremo ampie vallate sabbiose, inframmezzate da arenarie multicolori, alture con bizzarre forme e tonalit definite dal vento in modi assai fantasiosi.Pranzo presso un ristorante locale a Wadi Rum.Nel pomeriggio prevista unescursione in fuoristrada nel deserto fino al tramonto. Cena tipica nel campo beduino e pernottamento in tenda Sun city camp o similare.GIORNO 8Arrivo a Petra e visita dei siti bassiPrima colazione al campo e partenza per Petra. Allarrivo, dopo circa un paio dore, iniziamo le visite del sito, considerato una delle sette nuove meraviglie del mondo.Il primo giorno ci si reca nei siti bassi giungendo sino al Monastero. I due interi giorni di permanenza possono consentirci di variare lordine delle visite ora indicate.Pranzo nel ristorante interno allarea archeologica. Non ci dilunghiamo nella descrizione di Petra perch preferiamo che sia scoperta e assaporata interamente in loco direttamente dai partecipanti.Ricordiamo solo che la citt dei Nabatei, che dominarono la regione anche come razziatori dal VI secolo a.C. al II d.C. inserita nellelenco UNESCO dei luoghi Patrimonio dellUmanit, e che, lesistenza di Petra , indipendentemente dal resto, motivo per inserire la Giordania in uno dei dieci Paesi al mondo da visitare. Cena e pernottamento in hotel.GIORNO 9Cotinuazione delle visite ai siti altiColazione in hotel e secondo ingresso alla citt nabatea di Petra.Il secondo giorno dedicato ai siti alti Altare Sacrificale, Tombe dei Nobili ma si percorre anche il primo tratto di sentiero che arriva sino alla Tomba di Aronne fratello di Mos, situata nel punto pi panoramico dellenorme zona archeologica.Si osserveranno tombe, cisterne, architetture sorprendenti che nulla hanno da invidiare a quelle presenti nella parte pi frequentata del sito.Petra non solo templi e palazzi scolpiti tra le rocce, ma anche lincanto del colore rossastro delle sue pietre intagliate e levigate dal vento, che affascina chi vi passeggia in mezzo.Pranzo in ristorante locale e cena e pernottamento in hotel.NB la visita del sito archeologico di Petra si effettua a piedi, pertanto durante le due giornate che le dedichiamo si cammina molto. Raccomandiamo di portare con s scarpe comodissime da trekking leggero.GIORNO 10Piccola Petra, il castello di Shobak e arrivo ad AmmanPrima colazione. Nella mattinata visita alla Piccola Petra Siq al-Barid, la citt dove i Nabatei usavano far soggiornare i propri ospiti.Il gran numero di locali e di caverne, insieme alle molte cisterne e alla non grande presenza di tombe, inducono a considerare Siq al-Barid quale centro commerciale e di servizi della citt di Petra, dove le grandi carovane in transito non potevano entrare. Come sembra anche testimoniare il grande spazio esistente prima dellingresso al sito. Qui, si presume che queste potessero sostare in attesa che avvenissero le transazioni commerciali e i carovanieri si riposassero, prima di riprendere il percorso verso le regioni mediterranee. Al termine della visita iniziamo il nostro viaggio verso nord in direzione di Amman. Ci fermiamo a Shobak, dove troviamo il pi significativo castello della Giordania dal punto di vista strutturale e per la localizzazione.E pi interessante e certo anche meno frequentato di quello pi noto, ma deludente e anonimo, di Kerak. Situato sul pendio di unaltura, isolato da ogni centro abitato. Appare intrigante gi in lontananza, e si erge su un altipiano caratterizzato da molte caverne. Risale al XII secolo e fu costruito da Baldovino, conquistato da Saladino, ampliato dai turchi. Presenta torri, pozzi, passaggi segreti, cortili, catacombe, chiesa, iscrizioni. Non tutti gli ambienti del castello sono aperti al pubblico e a volte, come in molti dei luoghi turistici giordani Nebo, Kerak, possono essere in corso lavori di scavi e manutenzioni.Continuiamo lungo la Desert Highway e della storica Via dei Re, la strada che scorre dal nord al sud tra le altre due vie che consentono di giungere allestremit meridionale del Paese. Tra le due arterie si trova Umm al-Rasas, che ospita i pi importanti e interessanti mosaici del Paese. Per questo Patrimonio dellUmanit UNESCO.Le opere pi degne di attenzione sono nella Chiesa di Santo Stefano, dellVIII secolo. Richiamano, oltre ad alcune citt della regione, scene di vita quotidiana legate alla caccia, pesca, agricoltura, con particolari anche curiosi, come quello famoso che rappresenta un uomo che cavalca uno struzzo.Arrivo nel tardo pomeriggio ad Amman. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.GIORNO 11Amman e JerashPrima colazione in hotel e partenza verso nord ovest sino a Jerash. Conosciuta in passato come Gerasa, la pi importante e certo la pi coinvolgente delle citt che formarono la Decapoli. Si visiteranno la Piazza Ovale, lArco di Trionfo, lIppodromo, la Porta Sud, il Tempio di Zeus, il Teatro, la Via Colonnata, il Tetrapilo, il Tempio di Artemideche rimandano soprattutto a un periodo compreso tra il I e il IV secolo d.C. Sicuramente uno dei siti pi corposi e meglio conservati del Medio Oriente. Dopo la visita rientro ad Amman che dista poco pi di unora. Pranzo in ristorante locale e nel pomeriggio visita della citt.Amman capitale della Giordania solo dal 1950. Pur nota nella storia gi dal XIII secolo a.C. e conosciuta nellantichit prima come Rabbat Ammon e poi Filadelfia, alla fine del XIX secolo ridotta a piccolo villaggio. Per volere del re Hussein a suo tempo molto noto e apprezzato a livello internazionale, non sempre allo stesso modo in patria, quasi tutti gli edifici pubblici e privati sono rivestititi da una particolare pietra bianca locale che le fornisce caratteristica di lindore ma, forse, anche di asetticit.Pu essere interessante frequentarne la sera uno dei quartieri in cui si svolge una notevole vita notturna in locali pi o meno tradizionali.Da vari anni si possono notare numerose gru e cantieri aperti, segnali di un intenso sviluppo urbanistico legato a sostanziosi investimenti anche stranieri, oltre che di facoltosi palestinesi.Mantiene una parte antica di qualche fascino. Visitiamo la Cittadella con resti romani, bizantini e islamici e anche qualche eccessivo recente intervento di restauro, in questo caso degli spagnoli. Dallalto della collina dove sorge la Cittadella, si potr osservare il teatro romano che si trova proprio nel centro cittadino. Visita anche del nuovo Museo della Giordania, che conserva tra laltro alcuni dei rotoli del Mar Morto.Cena e pernottamento in hotel.GIORNO 12Rientro in ItaliaSveglia in tempo utile per il volo di rientro. Trasferimento privato in aeroporto e volo notturno di rientro in Italia. Pernottamento e prima colazione a bordo. Arrivo in mattinata e fine dei servizi.FABRIZIO CRUSCODal 27 dicembre 2019 al 7 gennaio 2020PERCH CON Mama ToursViaggio completo e approfondito sugli aspetti culturali dei due Paesi, con un focus particolare per Gerusalemme e PetraOttimo livello degli hotel, 5 o 4 BoutiqueDue notti in contesti scenografici come il Mar Morto e il deserto del Wadi Rhum in campo tendatoAPPROFONDIMENTI DI VIAGGIOSegnaliamo che il confine tra Israele e Giordania, che attraversiamo presso il Ponte di Allenby, nelle giornate di venerd e sabato termina il servizio alle ore 11.00 am. Nel caso un tour, per ragioni operative, dovesse passare il confine in questi giorni della settimana, il programma di viaggio sar modificato di conseguenza Il sito archeologico di Petra si visita a piedi, pertanto nelle due giornate previste a Petra si cammina a lungo. La giornata di visita ai siti alti risulta pi - CONTINUA -Pionieri nello scoprire e disegnare itinerari, con uno stile accattivante e un approccio su misura. Luoghi da raccontare, storie da condividere, viaggi da suggerire. Energie per esplorare angoli di mondo in prima persona. E ci che vediamo coi nostri occhi, lo suggeriamo ai nostri amici viaggiatori. Tracciare i percorsi il risveglio dell'emozione, stuzzica i sensi, incuriosisce la mente. Di ogni paese studiamo la storia, la cultura, i popoli e le tradizioni da cui il viaggio prende forma.

 
IL SACRO E IL BELLO, DA GERUSALEMME A PETRA
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Linea di viaggio:

Land Expeditions / Viaggi con Esperto

Destinazione:

Giordania / Israele

Durata:

12 Giorni

Prezzo a partire da:

€ 4.600

Partecipanti:

Minimo 10 massimo 16 partecipanti

Partenze:

2019

Dal 27 dicembre al 7 gennaio

 

Un viaggio tra Israele e Giordania, in cui il Sacro e il Bello si fondono nelle pietre, architetture e facce di musulmani, ebrei e cristiani che rendono questo viaggio “un’esperienza”. Spiritualità e materialità qui si concretizzano nei tanti luoghi che percorriamo, creando un connubio irripetibile in altre parti del mondo. Tra terre tagliate in due da un fiume grande per storia e devozione, ormai ridotto a rigagnolo conteso, troveremo certamente ciò che - continua -

GIORNO 1

Partenza dall'Italia per Israele

Partenza dall’Italia con volo di linea per Israele. Arrivo nel pomeriggio e, dopo il disbrigo delle pratiche doganali, incontro con il nostro corrispondente locale e trasferimento in hotel.

 

Tempo libero per un po' di relax o per una primo approccio individuale con la città.

 

Qualcuno chiama Tel Aviv la “città del sushi e delle spiagge”. Forse l’accento posto sulla parte goduriosa è eccessivo, ma ben si presta a introdurre un aspetto di Israele che certo troverà meno rispondenza durante il resto del nostro itinerario.

 

E’ una città moderna in continuo fermento. Mescola il centro economico del paese e Jaffa (Giaffa), un quartiere che costituì l’iniziale nucleo cittadino da cui si allontanarono i primi gruppi di ebrei per creare comunità proprie in nuovi quartieri, diversi da quelli abitati prevalentemente da arabi.

 

Architetture moderne e edifici degli anni ’50 fanno da cornice al suo lungomare che si estende fino al vecchio porto. Non è raro osservare costruzioni in stile Bauhaus in cui si riscontrano criteri architettonici particolari, e pure elementi legati ad aspetti di ideali socialisti cui si rifacevano sia gli architetti che hanno promosso tale stile in Europa, sia quelli che emigrarono in Israele. Tel Aviv è anche denominata “Città Bianca” grazie ad alcuni edifici realizzati in uno stile, il citato Bauhaus, parte di quel “Movimento Moderno”, noto anche come “International Style”, che le è valsa l’inclusione tra i Patrimoni UNESCO. Tutto sembra essere in perenne movimento. Auto, pedoni, bici, motorini, gente che pratica jogging. Le strade sono formicolanti a qualsiasi ora del giorno e della notte. Qui in ogni momento è possibile mangiare, comprare, divertirsi, studiare, passeggiare. Tel Aviv non conosce il significato del termine pausa.

 

Cena in ristorante locale e pernottamento in hotel.

GIORNO 2

Tel Aviv, la "collina della primavera"

La nostra breve permanenza a Tel Aviv prevede, oltre ad un tour panoramico della città per coglierne alcuni aspetti legati alla sua poliedricità, la visita del museo più rappresentativo della storia d’Israele.

 

Nel Nachum Goldman Museum, Museo della Diaspora, si ripercorrono le diverse fasi dell’ebraismo non, come normalmente succede negli altri musei, attraverso la visione di oggetti di particolare valore. Offre, invece, una serie di immagini rappresentazioni film e documenti che raccontano l’esperienza del popolo ebraico in esilio, dalla distruzione del Primo Tempio, avvenuta oltre due millenni e mezzo fa, sino ad oggi.

 

Gli spazi interni si articolano per presentare sei temi, o “porte” come sono definite nel Museo, che sono di supporto per realizzare percorsi finalizzati alla comprensione della diaspora nel mondo. Famiglia, comunità, fede, cultura, il popolo ebraico disperso e il “ritorno” alla terra d’Israele. La più parte di quanto esposto non ha un valore materiale consistente. Si tratta, infatti, di strumenti che però svolgono il compito essenziale di raccontare il “tessuto” della vita ebraica.

 

Il nostro tour ci porta anche ad attraversare in bus quartieri interessanti in cui, oltre alle citate architetture del Bauhaus, si noteranno strade prestigiose come Dizingoff Street. Sosteremo quindi a Jaffa per una passeggiata tra i suoi vicoli, dove ebraico e arabo si mescolano nelle lingue dei passanti e nelle insegne delle attività commerciali. Pranzo in un ristorante locale a Jaffa.

 

Nel pomeriggio partenza verso Gerusalemme che dista poco più di 60 chilometri.

 

La città, oltre ogni altra concreta o astratta definizione, è innanzitutto ed essenzialmente “il luogo santo” dove, sin da piccoli, abbiamo appreso che si sono svolti fatti legati a una tradizione che vede Cristo soffrire, morire e risorgere. Lo stesso significato spirituale che hanno questi luoghi pure per chi professi le altre due religioni monoteiste. Da ciò deriva il rapporto di amore forte e complicato che queste tre religioni e i relativi fedeli hanno con la “Terra Santa”. Ebraismo, Cristianesimo e Islam, qui, in pochi metri quadrati trovano quanto di più simbolico è impossibile trovare insieme in altri spicchi di mondo.

 

Il “Muro del Pianto”, il “Santo Sepolcro” e la “Moschea di Al-Aqsa”, testimoniano affetti, fanatismi, universalità e piccolezze umane. Noi avremo occasione di poggiare le mani su alcune di questi templi per toccare le pietre di cui sono fatti. E verificheremo che solo a Gerusalemme le “pietre” sono in grado di spogliarsi della loro godibile materialità, per divenire “sacre” emozioni per tutti.

 

Le quattro notti di permanenza permettono di articolare opportunamente le visite in città e nella regione circostante. Nel programma indichiamo escursioni e tempi di trasferimento da un luogo all’altro che potrebbero, secondo le condizioni specifiche che si riscontreranno in loco, avere un ordine diverso da quello ora previsto. Ci pare opportuna questa precisazione anche perché il nostro soggiorno coincide con giornate particolari legate a eventi che possono modificare il normale svolgimento delle giornate stesse. L’esperienza dell’accompagnatore e della guida locale, sapranno suggerire le eventuali variazioni per ottimizzare i tempi e cogliere il meglio di quanto questi luoghi e questi giorni possano offrire al visitatore.

 

Sistemazione in hotel, cena in ristorante locale e pernottamento.

GIORNO 3

Gerusalemme: la città vecchia dal Santo Sepolcro al Muro del Pianto

La nobile e articolata storia che la tradizione attribuisce a Gerusalemme, “La Città Santa” per eccellenza, inizia nel X secolo prima dell’era cristiana. “La Città di David”, proprio per sua iniziativa assume il ruolo di capitale delle dodici tribù di Israele fino a quel punto divise fra loro. In questa città David porta “L’Arca dell’Alleanza”, la cassa che conteneva le tavole dei Dieci Comandamenti. A Salomone tocca il compito di costruire il Tempio che dovrà conservare proprio l’Arca.

 

Seguono divisioni all’interno delle comunità ebraiche tra diverse tribù, conflittualità con gli assiri, arrivo di Nabucodonosor che distrugge il Tempio. Poi, i persiani, la ricostruzione del Tempio nel VI secolo a.C. e la presenza dei romani. Sarà la madre di Costantino nel IV secolo d.C. a far iniziare i lavori per la costruzione della Basilica del Santo Sepolcro. Successivamente, ancora i persiani e gli arabi con un’influenza musulmana che dura da circa quattordici secoli. Ma, non sono neppure mancati i crociati, i mamelucchi, gli ottomani…

 

Dopo la prima guerra mondiale, Gerusalemme è sottratta ai turchi dal generale Allenby e trasformata in provvisoria capitale del protettorato britannico. Al piano che prevedeva la successiva divisione della Palestina in due stati, non è data reale applicazione e Gerusalemme da quel momento è elemento di acerrimo contenzioso tra le due comunità araba e israelita.

 

Per dovere di cronaca, e per arricchire ulteriormente la complessa realtà di questa città ricordiamo che Gerusalemme, pur essendo la capitale riconosciuta dagli israeliani e rivendicata dai palestinesi, continua a essere anche da questo punto di vista centro di controversie. Infatti, il suo status di capitale non è un fatto acclarato dalla comunità internazionale, tanto è vero che quasi tutti i Paesi del mondo mantengono le loro rappresentanze diplomatiche a Tel Aviv, anche se recentemente gli Stati Uniti, con tutto il peso politico di tale gesto, hanno deciso di spostarla proprio a Gerusalemme.

 

I luoghi d'interesse storico religioso e turistico sono concentrati nella città vecchia, eccetto Ein Karen che si trova ai margini della capitale nella zona est.

 

Il centro storico, da cui partono le nostre visite (funzioni religiose e imprevisti permettendo), è una sorta di quadrilatero irregolare che vede a nord il quartiere islamico, a est la Spianata della Moschea, a sud est troviamo la zona ebraica, a sud ovest quella armena e ad ovest l’area cristiana. Il monte Zion (Sion) e il Monte degli Ulivi stanno poco fuori dalla Città Vecchia, il primo sul lato meridionale ed il secondo su quello orientale.

 

Le mura che circondano il centro sono del XVI secolo e la Porta di Damasco, una delle più note, introduce alla parte nord, quella palestinese. Varcata la porta, ci si trova immersi in una realtà che dichiara subito la sua appartenenza al mondo arabo-islamico.

 

La Porta Santo Stefano o dei Leoni (due felini sono scolpiti ai lati del passaggio), è l’accesso orientale per chi provenga dal Monte degli Ulivi.

 

Dopo il suo ingresso, a sinistra, si trova il Monte del Tempio che comprende la Cupola della Roccia e la Moschea di Al-Aqsa. Il luogo è davvero ritenuto assai sacro dagli islamici perché per loro rappresenta il terzo sito religioso più importante al mondo. (Gli altri due sono in Arabia Saudita, Mecca e Medina).

 

L’area lastricata, nota come “la Spianata”, è vasta e al centro ospita la Cupola della Roccia.

 

(L’ingresso alla Moschea non è consentito, ed anche l’accesso alla stessa Spianata non è sempre assicurato. A volte si può entrare nell’area della spianata dalle 7 alle 10 del mattino. Ci dilunghiamo nella sua descrizione anche se, come sottolineato, quest’area è tra le più difficili tra quelle cui prevedere di recarsi. La concreta situazione che si riscontrerà suggerirà l’articolazione delle giornate).

 

E’ stata realizzata nel VII secolo su una superficie contesa con vigore dagli islamici e dagli ebrei. Qui la tradizione vuole che Abramo stesse per sacrificare il figlio a Dio. Da qui il Profeta ascese in cielo, e il punto esatto sarebbe proprio dove ora sta la “cupola d’oro”.

 

Ma, il luogo è importante anche perché qui opereranno le bilance che il giorno del Giudizio Universale peseranno pregi e difetti delle anime, per decidere dove dovranno essere indirizzate per trascorrere l’eternità. La cupola è certo una delle immagini più ricorrenti di Gerusalemme, nonostante il suo splendore dorato non sia più il risultato della presenza di uno strato d’oro ma di vil metallo anodizzato.

 

La spianata è davvero ritenuta imprescindibile anche per gli ebrei perché secondo la loro tradizione qui venne eretto il Primo Tempio che conteneva l’Arca dell’Alleanza, ed in questo luogo secondo il Talmud furono creati il mondo e il primo uomo.

 

A un tiro di sasso (l’espressione non è puramente casuale), si trova il Muro Occidentale, più noto come Muro del Pianto. Di fatto si tratta di una semplice opera di sostegno a una parte della spianata, quella occidentale appunto, dove sorgeva il Tempio. Dopo la distruzione anche del Secondo Tempio gli ebrei presero l’abitudine di recarsi in prossimità del muro proprio per pregare e piangere la perdita del Tempio stesso. Da qui il nome che ancora oggi indica questo manufatto.

 

Da notare che l’accesso al muro, normalmente, è possibile in ogni ora diurna e della notte tutti i giorni dell’anno.

 

Anche il Monte Sion (Zion), situato all’esterno sud della città vecchia, assume rilevanza perché legato ad eventi che coinvolgono più filoni religiosi, in particolare per cristiani ed ebrei.

 

I primi venerano la sala dove si svolse “l’Ultima Cena” prima dell’arresto del Cristo. Nello stesso luogo gli ebrei ritengono sia stata identificata la “Tomba di Re David”.

 

Non si tratta di opere particolarmente apprezzabili dal punto di vista architettonico, ma è ovvio che se si ritiene che lì si sia svolta l’ultima cena e riposino i resti o il ricordo di David, tutti gli aspetti puramente artistici e della godibilità estetica passano in secondo piano.

 

Nel quartiere cristiano si vive un’atmosfera di partecipazione religiosa legata alla presenza della Basilica del Santo Sepolcro. Ciò, però, non riesce a evitare la convivenza con altri aspetti di vita quotidiana più laici, profani e irriverenti, che sembrerebbero contrastare la santità del luogo a beneficio di più umani interessi sempre presenti, da Lourdes a Pietrelcina, dove anche il sacro può essere oggetto di benefici commerciali. Ne sono segno le diverse attività connesse con la vendita di oggettistica legata alla tradizione e alla passione di Cristo, come i crocifissi fosforescenti o le corone di spine che “acquistate a coppia danno diritto ad uno sconto del 25%”.

 

Pellegrini, bancarelle, strutture religiose, turisti, presenza di circa due decine di ritualità cristiane che fanno capo ad altrettanti filoni di culto.

 

Al centro di tutto ciò sta l’interesse e gli interessi che ruotano attorno alla Basilica del Santo Sepolcro. Qui la tradizione vuole che si trovi il luogo in cui Cristo sia stato crocifisso, sepolto e sia poi risorto. L’importanza della basilica non sta tanto, quindi, nella sua valenza monumentale, peraltro non di estrema rilevanza, ma nel significato che il mondo cristiano nella sua generalità attribuisce a questo complesso di edifici, spesso teatro anche di lotte intestine al mondo clericale per la sua gestione. Tanto è vero che, per evitare diatribe tra le svariate confessioni cristiane che si contendono l’attribuzione della proprietà della gestione e anche degli aspetti legati all’operatività quotidiana, da tempo il possesso delle chiavi e il compito di apertura della basilica è affidata ad una famiglia musulmana che riscuote la fiducia della comunità cristiana nel suo complesso.

 

L’aspetto architettonico attuale del complesso si deve a una serie d'interventi successivi iniziati nel IV secolo quando Elena, madre di Costantino, promosse scavi nella zona in cui era presente un tempio pagano. I reperti portati alla luce le diedero certezza circa la supposizione che quello fosse il luogo del calvario di Cristo.

 

Il luogo è spesso affollato e il clima non è sempre quello che ci si aspetterebbe vista la portata degli eventi che qui si sarebbero svolti, ma ciò non toglie nulla alla venerabilità ed emozioni che i credenti possono recepirvi.

 

Pranzo e cena in ristorante locale, pernottamento in hotel.

GIORNO 4

La fortezza di Masada

Dopo colazione lasciamo la città per una giornata dedicata a escursioni fuori Gerusalemme.

 

Masada è distante un centinaio di chilometri, direzione sud, in prossimità della parte più meridionale del Mar Morto.

 

E’ un sito particolare, per l’aspro desolato e forte fascino del luogo e per il suo significato nella storia, ma anche attuale, dell’identità ebraica. Rappresenta l’eroismo spinto alle estreme conseguenze da parte di chi decise di suicidarsi in massa pur di non arrendersi e cadere in mani nemiche. La storia è raccontata ed insegnata ad ogni bambino israeliano affinché cresca portando dentro di sé il senso dell’orgoglio nazionale.

 

La fortezza di Masada è su un’altura che sporge sul Mar Morto. Nel I secolo a.C. Erode il Grande amplifica e rafforza una struttura preesistente per farne luogo di rifugio e residenza. Gli ebrei zeloti espugnano la fortificazione nel 66 d.C. e qui si stabiliscono. I romani con una presenza di quasi diecimila uomini, a fronte degli ebrei che erano meno di mille, tentano di impossessarsi della postazione. Quando gli zeloti capiscono che tutto è perduto, preferiscono suicidarsi in massa, con modalità davvero particolari, invece di cadere nella mani dello straniero. Dopo quell’evento poco si sa del sito e solo negli anni ’60 dello scorso secolo il luogo viene restaurato per consentirne la valorizzazione simbolica e turistica. La sua importanza trova riscontro nell’essere stata inserita nell’elenco Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

 

Saliremo per mezzo di una moderna cabinovia. La visita si snoda lungo il perimetro esterno e include anche alcuni manufatti al centro del complesso fortificato. Il muro orientale conserva parti originali, e da qui si può proseguire verso altri resti di mura, residenze, cisterne, piscine, palazzi e chiese. Pranzo in un ristorante locale e rientro a Gerusalemme nel pomeriggio. Possibilità di tempo libero, se si sono già svolte le visite previste. In questa o, se non possibile oggi, in altra occasione, avere del tempo da utilizzare discrezionalmente anche per poche ore, è un elemento non secondario del nostro incontro con la “Città Santa

 

Pranzo in ristorante locale e cena libera, pernottamento in hotel.

GIORNO 5

Betlemme, il Monte degli Ulivi ed Ein Kerem

Prima colazione in hotel e inizio delle visite fuori Gerusalemme. Betlemme è a pochissimi chilometri di distanza e vi si giunge dopo aver superato i dovuti controlli. Una decina di chilometri ci conducono in questo piccolo centro che conserva però il ricordo della nascita di Gesù. Antico centro carovaniero, nel VII secolo diviene parte del territorio islamico, anche se fu lasciata ai cristiani la possibilità di continuare a professare il loro credo. Ancora oggi è località con caratteristiche e presenze cristiane.

 

La Piazza della Mangiatoia, è lo spazio antistante alla Basilica della Natività. Il complesso religioso attualmente appare come una serie di strutture che hanno ricevuto nel corso dei secoli successivi interventi. La sua iniziale realizzazione pare debba essere attribuita, come per il Santo Sepolcro, a Elena madre di Costantino nel IV secolo.

 

Comprende vari ingressi, colonnati, chiese, monasteri, santuari, cappelle, cortili. Una minuscola porta, detta dell’Umiltà, permette l’accesso al sacro luogo che tanto posto ha nella devozione dei cristiani di ogni specie. Un colonnato, che potrebbe risalire al IV secolo, conduce verso scale che introducono all’ingresso della Grotta della Natività dove si trova una stella a quattordici punte donata dai francesi nel Settecento, che indicherebbe il luogo esatto della venuta al mondo di Gesù. Tra gli edifici religiosi si trova anche la chiesa di Santa Caterina, nota in tutto il mondo perché è qui che viene celebrata la messa di mezzanotte alla vigilia di Natale.

 

Nel pomeriggio, dopo il pranzo in un ristorante locale, rientro a Gerusalemme per proseguire con le visite.

 

Il Monte degli Ulivi si trova in prossimità dell’ingresso orientale alla città vecchia. Il posto è rilevante per le vedute che offre su Gerusalemme e per il significato religioso. Il locale cimitero ebraico, pare il più antico tuttora in uso al mondo, è il luogo dove gli ebrei amano essere sepolti perché qui, secondo le loro credenze, Dio inizierà a resuscitare i morti quando giungerà il momento del giudizio universale.

 

Sul monte e nelle vicinanze si trovano altri luoghi sacri come la Chiesa del Pater Noster e l’Orto di Getsemani con le sue antichissime piante di ulivi.

 

L’area di Ein Kerem è decentrata e distante dal centro storico. E’ nota soprattutto per la presenza del Santuario di San Giovanni Battista, costruito dove sorgeva la casa dei suoi genitori.

 

Cena libera e pernottamento in hotel.

GIORNO 6

Il sito di Qumran e Gerico. Ingresso in Giordania attraverso il Ponte di Allenby e arrivo sulle sponde del Mar Morto

Lasciamo definitivamente la “capitale del sacro” per una giornata dedicata a escursioni a Gerico e Qumran.

 

Il percorso da Gerusalemme può essere interrotto da posti di controllo, e attraversa un pezzo di territorio che si diversifica notevolmente in breve spazio. La prima tappa è Gerico. La località sembra assommare le caratteristiche particolari di essere la città con “l’altitudine” più bassa al mondo e con la maggiore anzianità tra quelle tuttora abitate. Pare proprio che sia così. In ogni caso pochi luoghi al mondo sanno d’antico come questo.

 

E’ posta a circa 250 metri sotto il livello del mare, e il suo clima risente sensibilmente di tale localizzazione. Durante la sua plurimillenaria storia non si è fatta mancare quasi nulla. Ha visto il passaggio più o meno cruento di israeliti, che ne abbatterono le mura con le famose trombe, babilonesi, romani, bizantini, crociati, arabo-musulmani.

 

Il suo charme si deve oltre che a questa sua remotissima origine, fatta comunemente risalire a circa settemila anni fa, anche ad alcuni episodi cari alla tradizione cristiana. Nelle vicinanze Giovanni Battista avrebbe battezzato Gesù il quale, proprio sulle alture circostanti avrebbe ricevuto le attenzioni tentatrici del demonio. I pochi resti dell’antichissimo insediamento originario, spezzoni di torre scale edifici, testimonierebbero i biblici resoconti.

 

L’area con Qumran, che raggiungiamo in tarda mattinata, ha il merito di aver conservato per tanti secoli i famosi “Rotoli del Mar Morto”. Nel 1947, casualmente, un pastore entra in una grotta alla ricerca del suo bestiame e scopre alcuni vasi che contenevano i preziosissimi reperti. Si parla della scoperta che più di tutte le altre abbia contribuito a costruire e confermare aspetti essenziali della storia degli ebrei.

 

Anticamente, nella zona era stanziata una comunità ebraica appartenente a una particolare setta, nota per la ricerca di modalità di vita austere e rispettose della tradizione. Ritenendo che gli altri ebrei avessero oramai imboccato una strada eccessivamente edulcorata rispetto ai canoni dell’ortodossia tradizionale, trovano qui il luogo ideale per vivere in modo appartato e praticare forme di convivenza in sintonia con principi di purismo e ascesi. Tra le loro attività vi erano lo studio attento dell’Antico Testamento e la consuetudine di trascriverne i testi anche su quei supporti che poi saranno noti come “Rotoli del Mar Morto”. La loro permanenza nella zona va dal II secolo a.C. al I d.C. quando abbandonano i loro insediamenti per l’arrivo dei romani.

 

L’importanza del ritrovamento dei rotoli sta nel fatto che confermerebbe la veridicità delle Sacre Scritture perché questi testi, vecchi di duemila anni, coinciderebbero pienamente con quelli di altre fonti e ritrovamenti più recenti.

 

Il pranzo di oggi è previsto presso il Kibbutz di Ein Gedi, ai margini del Mar Morto. Il Kibbutz è una forma associativa volontaria di lavoratori basata su regole egualitarie e sul concetto di proprietà comune; il frutto infatti del lavoro dei componenti del kibbutz viene egualmente distribuito e non in forma monetaria, bensì direttamente dei bene e dei servizi prodotti da altri lavoratori. Oggi sono presenti in Israele oltre 250 kibbutz che arrivano a costituire circa il 40% del prodotto agricolo nazionale. Subito dopo quest’esperienza immersiva in quella che è una peculiare caratteristica della società israeliana, ci si dirige verso il confine. Lo attraversiamo presso il Ponte di Allenby/king Hussein Bridge Border. Come in tutti i punti di frontiera che si rispettino, le procedure per passare dall’altra parte possono essere laboriose: occorre quindi armarsi della stessa pazienza.

 

La frontiera è anche il luogo in cui lasciamo la nostra guida e conosciamo quella giordana. Pochi chilometri ancora e arriviamo sulle sponde giordane del Mar Morto, dove verrà dedicato il pomeriggio al tempo libero e, per chi volesse, a provare i famosi trattamenti con i fanghi del Mar Morto o, perché no, ad un tuffo nel Mar Morto, la cui salinità è superiore di più di 8 volte rispetto a quella degli oceani, e permette il famoso effetto di galleggiamento.

 

Cena e pernottamento in hotel.

GIORNO 7

Il deserto del Wadi Rhum

Prima colazione in hotel e partenza verso sud. Percorriamo la Wadi Araba che, soprattutto nel primo tratto, offre bellissimi panorami sul Mar Morto. Passiamo da un ecosistema ambientale meraviglioso e fragile ad un altro spettacolo naturalistico dove immergersi ed emozionarsi, anch’esso foriero di problematiche e bellezza nello stesso momento: il deserto. Qualcuno ha definito il Wadi Rhum ”il più bello del mondo”, ma anche considerando la soggettività del giudizio, la realtà, come spesso succede, anche qui potrebbe superare la fantasia. Intorno a noi avremo ampie vallate sabbiose, inframmezzate da arenarie multicolori, alture con bizzarre forme e tonalità definite dal vento in modi assai fantasiosi.

 

Pranzo presso un ristorante locale a Wadi Rum.

 

Nel pomeriggio è prevista un’escursione in fuoristrada nel deserto fino al tramonto. Cena tipica nel campo beduino e pernottamento in tenda (Sun city camp o similare).

GIORNO 8

Arrivo a Petra e visita dei siti bassi

Prima colazione al campo e partenza per Petra. All’arrivo, dopo circa un paio d’ore, iniziamo le visite del sito, considerato una delle sette nuove meraviglie del mondo.

 

Il primo giorno ci si reca nei “siti bassi” giungendo sino al “Monastero”. (I due interi giorni di permanenza possono consentirci di variare l’ordine delle visite ora indicate).

 

Pranzo nel ristorante interno all’area archeologica. Non ci dilunghiamo nella descrizione di Petra perché preferiamo che sia “scoperta” e assaporata interamente in loco direttamente dai partecipanti.

 

Ricordiamo solo che la città dei Nabatei, che dominarono la regione (anche come razziatori) dal VI secolo a.C. al II d.C. è inserita nell’elenco UNESCO dei luoghi Patrimonio dell’Umanità, e che, l’esistenza di Petra è, indipendentemente dal resto, motivo per inserire la Giordania in uno dei dieci Paesi al mondo da visitare. Cena e pernottamento in hotel.

GIORNO 9

Cotinuazione delle visite ai siti alti

Colazione in hotel e secondo ingresso alla città nabatea di Petra.

 

Il secondo giorno è dedicato ai “siti alti”: Altare Sacrificale, Tombe dei Nobili… ma si percorre anche il primo tratto di sentiero che arriva sino alla Tomba di Aronne (fratello di Mosè), situata nel punto più panoramico dell'enorme zona archeologica.

 

Si osserveranno tombe, cisterne, architetture sorprendenti che nulla hanno da invidiare a quelle presenti nella parte più frequentata del sito.

 

Petra non è solo templi e palazzi scolpiti tra le rocce, ma anche l’incanto del colore rossastro delle sue pietre intagliate e levigate dal vento, che affascina chi vi passeggia in mezzo.

 

Pranzo in ristorante locale e cena e pernottamento in hotel.

 

NB: la visita del sito archeologico di Petra si effettua a piedi, pertanto durante le due giornate che le dedichiamo si cammina molto. Raccomandiamo di portare con sè scarpe comodissime da trekking leggero.

GIORNO 10

Piccola Petra, il castello di Shobak e arrivo ad Amman

Prima colazione. Nella mattinata visita alla Piccola Petra (Siq al-Barid), la città dove i Nabatei usavano far soggiornare i propri ospiti.

 

Il gran numero di locali e di caverne, insieme alle molte cisterne e alla non grande presenza di tombe, inducono a considerare Siq al-Barid quale centro commerciale e di servizi della città di Petra, dove le grandi carovane in transito non potevano entrare. Come sembra anche testimoniare il grande spazio esistente prima dell’ingresso al sito. Qui, si presume che queste potessero sostare in attesa che avvenissero le transazioni commerciali e i carovanieri si riposassero, prima di riprendere il percorso verso le regioni mediterranee. Al termine della visita iniziamo il nostro viaggio verso nord in direzione di Amman. Ci fermiamo a Shobak, dove troviamo il più significativo castello della Giordania dal punto di vista strutturale e per la localizzazione.

 

E’ più interessante e certo anche meno frequentato di quello più noto, ma deludente e anonimo, di Kerak. Situato sul pendio di un’altura, è isolato da ogni centro abitato. Appare intrigante già in lontananza, e si erge su un altipiano caratterizzato da molte caverne. Risale al XII secolo e fu costruito da Baldovino, conquistato da Saladino, ampliato dai turchi. Presenta torri, pozzi, passaggi segreti, cortili, catacombe, chiesa, iscrizioni. Non tutti gli ambienti del castello sono aperti al pubblico e a volte, come in molti dei luoghi turistici giordani (Nebo, Kerak…), possono essere in corso lavori di scavi e manutenzioni.

 

Continuiamo lungo la Desert Highway e della storica Via dei Re, la strada che scorre dal nord al sud tra le altre due vie che consentono di giungere all’estremità meridionale del Paese. Tra le due arterie si trova Umm al-Rasas, che ospita i più importanti e interessanti mosaici del Paese. Per questo è Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

 

Le opere più degne di attenzione sono nella Chiesa di Santo Stefano, dell’VIII secolo. Richiamano, oltre ad alcune città della regione, scene di vita quotidiana legate alla caccia, pesca, agricoltura, con particolari anche curiosi, come quello famoso che rappresenta un uomo che cavalca uno struzzo.

 

Arrivo nel tardo pomeriggio ad Amman. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

GIORNO 11

Amman e Jerash

Prima colazione in hotel e partenza verso nord ovest sino a Jerash. Conosciuta in passato come Gerasa, è la più importante e certo la più coinvolgente delle città che formarono la Decapoli. Si visiteranno la Piazza Ovale, l’Arco di Trionfo, l’Ippodromo, la Porta Sud, il Tempio di Zeus, il Teatro, la Via Colonnata, il Tetrapilo, il Tempio di Artemide…che rimandano soprattutto a un periodo compreso tra il I e il IV secolo d.C. Sicuramente è uno dei siti più corposi e meglio conservati del Medio Oriente. Dopo la visita rientro ad Amman che dista poco più di un’ora. Pranzo in ristorante locale e nel pomeriggio visita della città.

 

Amman è capitale della Giordania solo dal 1950. Pur nota nella storia già dal XIII secolo a.C. e conosciuta nell’antichità prima come Rabbat Ammon e poi Filadelfia, alla fine del XIX secolo è ridotta a piccolo villaggio. Per volere del re Hussein (a suo tempo molto noto e apprezzato a livello internazionale, non sempre allo stesso modo in patria), quasi tutti gli edifici pubblici e privati sono rivestititi da una particolare pietra bianca locale che le fornisce caratteristica di lindore ma, forse, anche di asetticità.

 

Può essere interessante frequentarne la sera uno dei quartieri in cui si svolge una notevole vita notturna in locali più o meno tradizionali.

 

Da vari anni si possono notare numerose gru e cantieri aperti, segnali di un intenso sviluppo urbanistico legato a sostanziosi investimenti anche stranieri, oltre che di facoltosi palestinesi.

 

Mantiene una parte antica di qualche fascino. Visitiamo la Cittadella con resti romani, bizantini e islamici (e anche qualche eccessivo recente intervento di “restauro”, in questo caso degli spagnoli). Dall’alto della collina dove sorge la Cittadella, si potrà osservare il teatro romano che si trova proprio nel centro cittadino. Visita anche del nuovo Museo della Giordania, che conserva tra l’altro alcuni dei “rotoli del Mar Morto”.

 

Cena e pernottamento in hotel.

GIORNO 12

Rientro in Italia

Sveglia in tempo utile per il volo di rientro. Trasferimento privato in aeroporto e volo notturno di rientro in Italia. Pernottamento e prima colazione a bordo. Arrivo in mattinata e fine dei servizi.

FABRIZIO CRUSCO

Dal 27 dicembre 2019 al 7 gennaio 2020

PERCHÈ CON Mama Tours

Viaggio completo e approfondito sugli aspetti culturali dei due Paesi, con un focus particolare per Gerusalemme e Petra

Ottimo livello degli hotel, 5* o 4* Boutique

Due notti in contesti scenografici come il Mar Morto e il deserto del Wadi Rhum in campo tendato

 

APPROFONDIMENTI DI VIAGGIO

Segnaliamo che il confine tra Israele e Giordania, che attraversiamo presso il Ponte di Allenby, nelle giornate di venerdì e sabato termina il servizio alle ore 11.00 am. Nel caso un tour, per ragioni operative, dovesse passare il confine in questi giorni della settimana, il programma di viaggio sarà modificato di conseguenza Il sito archeologico di Petra si visita a piedi, pertanto nelle due giornate previste a Petra si cammina a lungo. La giornata di visita ai siti alti risulta più - CONTINUA -


Email contatto: marcello@mamatours.it
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ITINERARIO IN PILLOLE
 
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28 novembre 2019
CONDIZIONE GENERALI
 
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28 novembre 2019
ASSICURAZIONE
 
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